Cultura

“Cose Nostre”: dibattito sui beni confiscati e il loro riutilizzo

Curcio Berretta Caputo Platania Laudani

Ha avuto luogo sabato 6 alle ore 10 nell’Aula consiliare del Municipio di Belpasso il dibattito “Cose Nostre – i beni confiscati e il loro riutilizzo”, promosso da Alfio Platania, attivista antimafia impegnato nel tessuto locale, con il supporto dell’Associazione “Notti contro le mafie, parola ai giovani”.

Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato anche gli studenti di due quarte classi del Liceo Scientifico e dell’Istituto tecnico industriale di Belpasso, si sono avvicendati gli interventi di Carlo Caputo (Sindaco di Belpasso), Alfio Platania, Alfio Curcio (amministratore delegato della cooperativa “Beppe Montana” di Libera Terra”, l’on, Giuseppe Berretta, del Pd, già sottosegretario di Stato al Ministero di Grazia e Giustizia. A portare i saluti per conto del Consiglio comunale, la vice presidente Fiorella Valadà.

L’incontro è stato moderato dal giornalista Agostino Laudani, che ha introdotto l’argomento richiamando gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto l’arresto di 15 esponenti di famiglie mafiose proprio a Belpasso, e collegando il “male” rappresentato dalla criminalità al “bene” ottenuto convertendo il patrimonio mafioso e rendendolo disponibile per la collettività. Laudani ha poi rapidamente richiamato alcuni dati sui beni confiscati in Italia: secondo l’ultimo aggiornamento disponibile sul sito dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati, sarebbero 17.500 gli immobili e 1550 le aziende in Italia, con la Sicilia al primo posto per “dotazione” di beni con 6900 imobili e 533 aziende. Da qui la necessità di snellire il percorso burocratico per arrivare dal sequestro all’assegnazione e quindi alla fruizione sociale.

«Due sono le motivazioni del mafioso – ha ricordato il sindaco Caputo – una è il potere e l’altra l’arricchimento economico. La confisca dei beni serve proprio a colpire il patrimonio anche se ‘esperienza in questo senso non è totalmente positiva poiché la gestione da parte dell’Agenzia nazionale fa registrare estremo ritardo nell’assegnare questi beni. A Belpasso per esempio ce ne sono diversi, chiusi da diversi anni nonostante i nostri solleciti. Cito per esempio, di Villa Serena, nel quartiere di Palazzolo, una struttura di 700 mq che ospitò il malpassotu durante la latitanza. Purtroppo i poteri del sindaco sono limitati rispetto a quelli dell’Agenzia».

«Dai beni confiscati parte il riscatto – ha voluto sottolineare Alfio Platania – ma c’è poca informazione sul tema. Per questo abbiamo voluto questa giornata trasversale che ospita tutte le forze civili e politiche della città, le scuole e i presidi di legalità nei quali si coltiva questa cultura. Non dimentichiamo che Belpasso è il terzo comune della provincia per numero di beni confiscati».

«C’è distinzione tra Libera e Libera Terra – ha spiegato Alfio Curcio – ma spesso si tende a confondere e a polemizzare. Libera è un’associazione di 1.600 associazioni, ma non gestisce beni confiscati. Libera Terra fa parte di Libera ed è una delle dieci cooperative in tutta Italia che gestiscono beni. C’è poca progettualità in giro ma stiamo riuscendo a portare avanti delle vere e proprie imprese che nascono sui terreni confiscati e all’insegna del’assoluta trasparenza, in quanto i soci stessi della cooperativa vengono selezionati con bando pubblico gestito dalle prefetture. Serve però che l’amministrazione venga condotta dalla politica con la P maiuscola e bisogna fare in fretta per evitare che i beni restino abbandonati perché a quel punto non sono più facilmente utilizzabili, diventa antieconomico»

Dal suo osservatorio di legislatore, l’on. Giuseppe Berretta la ricordato la riforma approvata alla Camera e in discussione al Senato. «Il disegno di legge – ha spiegato – nasce da un’iniziativa di legge popolare e servirà a risolvere alcune questioni e porre al riparo da tanti problemi tutto il percorso di gestione dei beni confiscati. La legge prevede la riforma dell’Agenzia, condivisa da tutte le forze politiche, che passerà sotto la Presidenza del Consiglio e subirà una riorganizzazione del personale. Saranno assegnati più fondi per questo obiettivo ed è previsto che il personale assunto dalle cooperative per la gestione dei beni possa godere di vantaggi come sgravi di tipo contributivo: un sostegno importante soprattutto nelle prime fasi di attività».

Nella fase finale, dedicata al dibattito, hanno preso la parola Simone Apa, studente del 4° Liceo Scientifico, che ha chiesto come i giovani possano dare una mano nelle attività delle cooperative che gestiscono i beni; Giuseppe Piana, consigliere comunale del Movimento La direzione giusta; Rosario Cunsolo, presidente dell’Associazione antiracket Libera Impresa; Nunzio Distefano, segretario del locale circolo del Pd.

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