Politica

Un grande protagonista della vita politica di Enna: Gino Curcio, il Presidentissimo!

Foto Curcio

   Giovedì 9 marzo appena trascorso, con Maurizio Di Fazio, autore dei libri Io sono Nino e basta!, Il barone rosso e l’ultimo Enna da Provincia a Libero Consorzio di Comuni, e il fotografo Sigismondo Novello, ho avuto il piacere di rivedere Gino Curcio, che dal 2000, per una banale caduta, si è ritirato a vita privata facendo il Cincinnato nel proprio podere di contrada Risicallà e ultimamente nella sua confortevole abitazione di Enna, in via Trieste,13.

   Pur avendo ottantotto anni ha ancora una memoria prodigiosa che gli ha permesso di ricordare con dovizia di particolari fatti salienti della sua lunga vita pubblica vissuta da protagonista.

   Ha pronti due grossi faldoni di appunti prossimi alla stampa, ove ha annotato il suo inizio in politica nel 1947, non ancora ventenne, come componente del comitato direttivo del movimento giovanile della Democrazia Cristiana fino a rivestire prestigiose cariche politiche e istituzionali.

   Ha rivelato notevoli doti di amministratore pubblico già con la gestione dell’Amal della Città di Enna (Azienda municipalizzata acqua e luce), di cui è stato presidente dal 1962 al 1972. Riorganizzò la struttura aziendale allargando la sua pianta organica con l’assunzione di settanta unità lavorative e il rinnovo delle attrezzature, tramite cui furono aumentate le squadre di intervento, installate in città diversi trasformatori elettrici da alta, media e bassa tensione, che consentirono una maggiore disponibilità di potenza per le richieste di mercato, le attività edilizie e commerciali, e modernizzò l’intera rete elettrica cittadina. Nel settore dell’acqua potabile, in sintonia con l’Amministrazione comunale, consentì l’erogazione dell’acqua da poche ore ogni tre o quattro giorni a ventiquattro ore di acqua giornaliera. Non riuscì nel suo tentativo di utilizzazione, ai fini elettrici e di riscaldamento dell’intera città di Enna, del gas metano di Gagliano C.to ad un prezzo di favore come quello praticato a Ferrandina (Provincia di Matera), per la mancanza di apposita legge nazionale attuativa dell’accordo Eni – Regione Siciliana.

   Da segretario (dal 1965 al 1975) della D.C. di Enna nel 1969, con circostanziate motivate richieste, promosse l’idea di istituire in Provincia di Enna la quarta università, con facoltà tecniche e scientifiche, cui seguirono incontri personali a Roma, prima con il ministro Fiorentino Sullo, poi con il subentrante Mario Ferrari Aggradi. Appena eletto Presidente della Provincia di Enna, nel 1973 e  anche nel 1974, fece inserire nel bilancio provinciale la somma di un miliardo per la sua realizzazione. La pratica si arenò perché nel frattempo arrivarono sul tavolo di una apposita commissione regionale altre richieste che fecero rinviare di anno in anno il suo accoglimento.

   Dal 1972 al 1977, è stato consigliere di amministrazione, poi consigliere delegato e, infine, presidente dell’I.S.P.E.A. S.p.A. (Industria Sali potassici e affini), con sede a Palermo, nella quale ricadeva la responsabilità gestionale della miniera di sali minerali di Pasquasia e Corvillo.

   Dopo un approfondito studio da parte di un comitato di tecnici da cui emerse la possibilità di ricavare dal solfato di magnesio un magnesio metallico, un metallo molto prezioso e ricercato per la sua leggerezza nel mercato mondiale, prese contatti con industrie in Svizzera, U.S.A., Germania, Norvegia, in Russia. Per mezzo della società svizzera Sulzer, con la collaborazione del Centro di Leningrado (oggi San Pietroburgo), accertò che in Unione Sovietica era possibile produrre su scala industriale magnesio metallico.

   Fu approntato un poderoso “progetto magnesio” che prevedeva l’occupazione di più di 1.400 unità lavorative, su cui l’Unione delle Banche Svizzere era disposta a concedere un mutuo a tasso agevolato di un miliardo di franchi svizzeri (allora corrispondenti a circa 270 miliardi delle vecchie lire) a condizione che l’opera fosse realizzata entro il 1980.

   Per dare il via bastava che la Regione Siciliana ratificasse l’accordo con le banche svizzere, ma il progetto si arenò con l’affidamento ad un privato della gestione delle miniere siciliane. Di quel imponente programma di sviluppo della Provincia di Enna, il presidente Curcio conserva una moneta di metallo tra le cento coniate dall’industria sovietica di Leningrado dalla lavorazione delle acque reflue di Pasquasia e da lui personalmente consegnate ai novanta deputati dell’Assemblea Regionale per ratificare l’accordo (vedi foto).

    Con la convinzione che “La Regione è troppo grande per le piccole cose. Il Comune è troppo piccolo per le grandi cose. La Provincia si pone in uno stato intermedio di obiettiva capacità di intervento proprio per la sua natura” (vedi una sua dichiarazione al giornale Il Popolo di mercoledì 22 aprile 1987) e il primato della più lunga permanenza nella poltrona di Presidente della Provincia di Enna (dal 1973 al 1983) si è distinto in tale prestigiosa carica soprattutto per l’apertura, sulla autostrada A/19 Palermo-Catania, dello svincolo di Mulinello, inaugurato nel marzo 1975, che serve i paesi di Leonforte, Assoro, Piazza Armerina e Valguarnera, e la realizzazione della strada di collegamento, con relativo svincolo, di Agira con l’autostrada A/19, tratto Palermo Catania e della strada turistica Bivio Grottacalda – Bivio Ramata che riduce la distanza di Enna con Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera.

   Promotore dei primi agriturismi in Provincia di Enna (oggi se ne contano ben trentuno) si deve al suo forte impegno amministrativo la costruzione di nuovi edifici scolastici nei comuni di Enna, Leonforte, Nicosia, Piazza Armerina, Regalbuto, Troina.

   Da presidente dell’Unione delle Province Regionali Siciliane dal 1981 al 1999, è stato l’autore della legge 9/86, che prevedeva, secondo una norma dello Statuto Siciliano, la soppressione delle Province e la loro ricostituzione in Liberi Consorzi Comunali o Province Regionali prima della riforma farlocca del Presidente Crocetta che le ha di fatto abrogate senza avere fatto sorgere i Consorzi.

    Il dottor Gino Curcio, il Presidentissimo per eccellenza, durante la sua quarantennale vita pubblica è stato un prodigioso, lungimirante amministratore e un politico di notevole spessore umano, che, con dignità e onore, ha servito le istituzioni, come attestato dall’onorificenza di Commendatore della Repubblica italiana conferitagli nel 1976 dagli statisti Giovanni Leone e Aldo Moro.

Giuseppe Sammartino

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