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Palermo: Coldiretti scende in piazza, presente delegazione ennese

Palermo  – Banda, danzatori vestiti con gli abiti tradizionali siciliani, ragazzi che suonano i tamburi e una lunghissima onda gialla hanno invaso il centro di Palermo. E’ il maxi Corteo organizzato da Coldiretti Sicilia. Per gli organizzatori il numero è straordinario: sarebbero infatti dieci mila gli agricoltori provenienti dalle nove province siciliane che oggi con bandiere e manifesti alla mano hanno sfilato per le strade. Vogliono dire basta all’immobilismo delle istituzioni che mette in seria difficoltà i giovani, le aziende agricole e gli allevatori dell’Isola.

Le ragioni per manifestare sono tante per la Confederazione nazionale coltivatori diretti: “La burocrazia sta uccidendo le iniziative imprenditoriali dei giovani – si legge in una nota – La lentezza con cui vengono emanati e analizzati i bandi del Programma di Sviluppo Rurale sono estenuanti. Sono circa 5 mila giovani che hanno presentato la richiesta di insediamento che aspettano ancora di sapere se potranno o no avviare la propria azienda”. E ancora: “L’inefficienza della macchina burocratica riguarda anche la misura 11 (agricoltura biologica) con una dotazione finanziaria iniziale di 417 milioni. Ad oggi per il bando per il 2015 è stato pagato circa il 50 per cento dei produttori ma sola prima annualità e cioè il 2015. In sostanza, non sono stati dati neanche i tutti i soldi del cosiddetto trascinamento e cioè quelli spettanti per gli anni scorsi. Intanto si rimpallano le responsabilità tra Regione e Agea”.

Ma c’è anche l’emergenza idrica in Sicilia che nei mesi scorsi ha creato difficoltà enormi ai produttori nostrani:”L’acqua erogata dai Consorzi di Bonifica ha raggiunto un prezzo così elevato da far impallidire anche i gioiellieri. Non è possibile che in tanti anni nessuno sia riuscito a riordinare il sistema – afferma il presidente di Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri a questo proposito – . Così come nulla si sa del piano antincendi visto anche che il fuoco è già divampato in tante parti della Sicilia. Per questo abbiamo detto basta. Bisogna accelerare tutto e dare risposte concrete”. Fonte www.livesicilia.it

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