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Enna: il 2 luglio la Madonna sarà accolta a Montesalvo da un “tappeto” di rose bianche

Enna – La Madonna del 2 luglio quest’anno sarà accolta, all’arrivo nella chiesa di Montesalvo, da un “tappeto” di rose bianche (nella foto), un fazzoletto di terra con diverse centinaia di piante che formano un roseto molto suggestivo, che conferisce specificità e grazia alla zona di verde pubblico del Pianoro del Monte, quest’anno ben curato e ripulito dalle erbacce, circostanza quasi mai verificatasi nel recente passato. Ciò si deve alla civica amministrazione che ha provveduto ai necessari lavori di giardinaggio, potature, ecc., sin dal mese di maggio, tali di trasformare in meglio tutta la vasta zona.  In verità le rose sono state poste a dimora diversi anni fa ma le alte erbacce infestanti le hanno quasi sempre rese invisibili. Adesso dalla via IV Novembre e viale Diaz l’occhio può spaziare per abbracciare tutto il Pianoro fino alla Chiesa intitolata a Santa Maria del Gesù che fa da scenografico sfondo.

Al suo fianco la grande croce in ferro su piedistallo in pietra, datata 1740, una delle poche superstiti della città, che, secondo la tradizione spagnola, veniva innalzata soprattutto nei crocicchi. Antistante ad essa un grosso cippo in pietra sta ad indicare il “Centro” geografico della Sicilia (Umbilicus Siciliae). Inoltre poco distante svetta imponente e ben visibile la “Stele della Pace”, alta poco meno di 10 metri, rivestita in rame lavorato a sbalzo, eretta nel 2005 a cura del Rotary Club di Enna nel centenario della fondazione del Rotary International. Alcuni studiosi sostengono che la chiesa di Santa Maria del Gesù in Montesalvo ha custodito per molti decenni la statua della Madonna della Visitazione dopo che nel 1446 un violento incendio distrusse in gran parte il Duomo, tranne l’abside. Altri sostengono invece che venne custodita nella chiesa di San Domenico in San Giovanni.

L’eremo di Montesalvo nelle due settimane dopo il 2 luglio, fino al ritorno della Madonna al Duomo, è frequentato da una moltitudine di fedeli che assistono in chiesa tutte le mattine e al vespro a particolari funzioni religiose. L’ultima settimana è solennizzata, con processioni, dalle categorie dei mestieri, chiamate “Lumine” perché nell’antichità si accendevano luminarie alimentate notte e giorno da parte di devoti secondo la classe di appartenenza, il mestiere svolto o il censo posseduto. Il Convento, con l’antica chiesa di S. Maria di Gesù di Montesalvo, dopo il 1577, è stato abitato dai monaci Francescani Riformati (o Zoccolanti), tuttora insediati.  Un tempo tutto il complesso era isolato dall’abitato ed era circondato da un immerso vasto parco chiamato “a Silvia” (la selva). Nel tempo esigenze urbanistiche hanno divorato l’antico polmone verde, lasciando poche aree libere, oggi ben curate e attrezzate per la fruibilità dei cittadini.

Salvatore Presti

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