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Allarme morbillo: Istituto superiore di Sanità “In Sicilia situazione acuta”

Sicilia – In questo momento c’è in Sicilia una situazione acuta per il numero di casi di morbillo; c’è dunque un ‘caso Sicilia’ perchè proprio in questa regione si è avuta la maggioranza delle infezioni dall’inizio del 2018. Tuttavia, tutta l’Italia è a rischio”. Ad affermarlo all’ANSA è il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, dopo il decesso di oggi a Catania di un bimbo di 10 mesi colpito dalla malattia. Proprio all’ospedale di Catania, dal 2018 si sono registrati 218 casi su un totale nazionale di 411.

Il bambino è deceduto alle 10.15 nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi-Centro di Catania, diretto dal dottore Sergio Pintaudi. Il piccolo era ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Acireale perché affetto da morbillo, quando nel pomeriggio di due giorni fa le condizioni respiratorie e cardiocircolatorie si sono aggravate tanto da richiedere la necessità di un ricovero in Rianimazione.

Ma se la Sicilia rappresenta attualmente un “caso”, tutte le regioni italiane sono a rischio per il morbillo: “Grazie alla legge sull’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola – spiega Ricciardi – abbiamo messo in sicurezza le coorti di bambini più piccoli, ovvero la fascia di bambini fino ai 6 anni, vaccinabili. Il problema, però, è che il calo delle vaccinazioni registratosi negli ultimi anni ha determinato un numero enorme si soggetti che risultano essere suscettibili al virus del morbillo”.

 Soggetti che, se infettati dal virus, rappresentano dunque un grande pericolo per quanti non possono invece essere vaccinati perchè, ad esempio, immunodepressi o con particolari problemi di salute o perchè si tratta di bimbi ancora troppo piccoli per l’immunizzazione, come nel caso del piccolo morto a Catania. Da qui l’appello alla vaccinazione rilanciato dal presidente Iss: “E’ importante vaccinare i bambini ma è importante che anche gli adulti non ancora vaccinati si immunizzino; la vaccinazione può infatti essere fatta a qualunque età”. Va cioè considerato che “quello che sta ora succedendo in Sicilia può verificarsi anche in altre regioni, poichè – conclude Ricciardi – resta molto alto il numero si soggetti suscettibili al virus”.

Fonte: cataniatoday.it

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