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Nasce a Palermo il primo centro interaziendale per la procreazione assistita, un modello per il Sud

PMA: LA DISOMOGENEITA’ TRA REGIONI. La disomogeneità tra le varie regioni italiane in tema di prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita rappresenta uno dei problemi più gravi dell’intera questione, “Il diritto alla salute del cittadino dovrebbe essere garantito in ugual modo su tutto il territorio nazionale, ma la situazione della cura dell’infertilità attraverso l’accesso alla PMA si configura comunque a macchia di leopardo” afferma l’avvocato Baldini. “A sud di Roma, tranne qualche isolata eccezione, è impossibile accedere a centri pubblici: non esistono o hanno liste di attesa impossibili, sia per la PMA omologa che per l’eterologa”. Queste condizioni determinano un “turismo procreativo” tra le varie regioni.

IL CASO SICILIANO. La situazione della Procreazione Medicalmente Assistita in Italia è dunque molto diversa tra le varie regioni. La Sicilia da qualche anno è riuscita a implementare un modello di eccellenza che potrebbe essere un traino per tutto il Meridione, che in generale è rimasto indietro. In Sicilia Occidentale, dove è necessario erogare questo tipo di servizi per una popolazione di circa 2 milioni e 700mila persone, ci sono 5 centri privati e solamente uno pubblico interaziendale. Ma proprio quest’ultimo rappresenta il felice esperimento dell’Isola. La genesi fu nel 2014, quando l’allora Assessore alla Sanità Lucia Borsellino, con apposito decreto, decise di mettere insieme i direttori generali di tre diverse aziende, al fine di creare il Centro Unico Interaziendale di Procreazione Medicalmente Assistita. Il centro è nato mediante una sorta di joint venture di tre aziende: il Policlinico universitario Paolo Giaccone, l’asp 6 (la territoriale di Palermo) e gli Ospedali riuniti Villa Sofia Cervello. Il laboratorio è stato centralizzato dentro gli Ospedali Riuniti: il personale e le risorse tecnologiche delle tre aziende sono state concentrate in un polo unico e specializzato. In questa sede era già stata realizzata la prima criobanca della Sicilia occidentale, che garantiva la possibilità di avere tutte le risorse tecniche, compresa anche la banca di gameti e di tessuto ovarico. Gli ambulatori sono anche all’Ospedale Villa Sofia di Palermo, per dare la possibilità di accedere ai servizi anche presso un’area più vicina al centro storico del capoluogo siciliano.

L’ATTIVITA’ DEL CENTRO INTERAZIENDALE DI PALERMO. Il Centro Interaziendale di PMA presso gli Ospedali Riuniti di Villa Sofia Cervello costituisce un modello unico in Italia. L’attività del Centro è iniziata nel 2015. Dal 2017 esso eroga cicli di fecondazione assistita di secondo e terzo livello. “Riusciamo a soddisfare la domanda di richieste che ci arriva” afferma Antonio Perino, Professore ordinario di ginecologia ostetricia all’università di Palermo e Responsabile del Centro Interaziendale di Procreazione Medicalmente Assistita presso gli Ospedali Riuniti di Villa Sofia Cervello. “Abbiamo conseguito un risultato importante, specialmente alla luce del fatto che la Sicilia fino a quel momento deteneva il record di coppie che emigravano altrove (soprattutto in Lombardia) per questo tipo di interventi. Così abbiamo iniziato a combattere il fenomeno della diaspora delle coppie infertili, che erano diventate ogni anno più numerose”.

Il centro eroga tutte le prestazioni di fecondazione di primo, secondo e terzo livello; si occupa di tutto quello che è l’indotto di ogni esame, delle esplorazioni strumentali, delle laparoscopie e di tutto ciò che può offrire il Sistema Sanitario Nazionale. “Parallelamente” aggiunge il prof. Perino “disponiamo anche di una criobanca, che consente di congelare non solo i gameti, ma anche tessuto ovarico, dando vita a un centro di oncofertilità, con cui è possibile salvaguardare il potenziale riproduttivo nel caso in cui un membro della coppia abbia un problema”. È poi presente un centro molto avanzato per lo studio della talassemia, per cui già entro il 2018 si prevede di realizzare la diagnosi genetica preimpianto: è stata acquisita la strumentazione ed entro l’anno sarà operativa. “Da maggio 2017, quando sono iniziate le attività, siamo già arrivati a 200 cicli, un numero interessante realizzato in meno di un anno” sottolinea il prof. Perino. “Ci siamo proiettati da subito nella media nazionale con il 29-30% delle gravidanze, che arrivano al 35% nel caso di trasferimento embrionario, dato superiore alla media nazionale. Ciò è avvenuto grazie al fatto che questo centro interaziendale si è giovato di professionalità e tecnologie già esistenti e operative in precedenza. L’obiettivo è di arrivare nel giro del prossimo anno a 3-400 cicli l’anno e garantire anche un’attività didattica”.

IL CENTRO DI PALERMO E PMA ITALIA. La Fondazione PMA Italia è un punto di riferimento: è un interlocutore delle istituzioni che può farsi portatore anche delle istanze di questo centro. L’importanza di PMA Italia è notevole, in quanto si fa garante della tutela degli interessi nelle varie regioni, nonostante le differenze normative a livello locale. È poi una fondazione che si occupa anche di ricerche e questo propone la possibilità di realizzare collaborazioni potenzialmente molto ampie.

L’APPUNTAMENTO. Questo quadro giuridico è stato presentato venerdì 23 e sabato 24 febbraio, presso la Leopolda a Firenze, in occasione del 1° Congresso Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita, organizzato dal Prof. Luca Mencaglia, Medico Specialista in Ginecologia e Ostetricia e Direttore Unità Operativa Complessa Centro PMA USL sud-est Toscana e Presidente della Fondazione PMA Italia.

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