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La Croce collocazione provvisoria. Di don Tonino Bello

La provocazione del venerdì

Domenica 25 entriamo nella settimana santa, chiamata anche “settimana della passione”.
È sempre bello sapere, specialmente nei momenti difficili, che la croce (qualunque croce) è provvisoria.

LA CROCE È PROVVISORIA
Nel duomo di Molfetta è riposto un grande crocifisso. Il parroco in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete della sacrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta “COLLOCAZIONE PROVVISORIA”.
La scritta mi ha ispirato al punto di pregare il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.
Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo.
Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i rimorsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.
Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “COLLOCAZIONE PROVVISORIA”.
Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura della Bibbia. Per me è una delle più luminose. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio: solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Poi ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci.
Coraggio allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce.
Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del pomeriggio! Tra poco il buio cederà il posto alla luce e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. Coraggio!
(Don Tonino Bello)

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