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Enna: SRR Glorioso “Non mi dimetto e non abbandono i dipendenti dell’ Ato”

Enna – Riceviamo e pubblichiamo da parte del presidente dell’ SRR Armando Glorioso

“Non me la sento di dimettermi, come mi suggerisce in una intervista di oggi ( 17/02/18) il Sindaco di Enna e come lo stesso ha più volte ripetuto durante l’assemblea della SRR svoltasi l’altro ieri 15 febbraio. Se ragionassi con la mente e secondo i miei interessi personali e del mio Comune dovrei dimettermi, ma io ragiono con il cuore anche. Non sono neanche pagato e non ho chiesto finora un centesimo di rimborso spese, per viaggi e missioni o altro. Dopo le dimissioni del Collegio di liquidazione, dei dottori Di Mauro e Ginevra, i quali hanno agito in una situazione di impossibilità, privi di mezzi e del sostegno necessario , nonché dell’ultimo commissario nominato che, evidentemente, si è reso conto di non avere i mezzi giuridici per continuare la sua missione, la situazione , dimettendosi il sottoscritto e il Cda della Srr, volgerebbe veramente verso un caos mai visto prima.
Mancano ancora 180 persone all’appello , di cui 150 devono essere trasferiti tra i nove restanti Comuni e relativi gestori, alla società di scopo e alla stessa SRR, mentre circa trenta avviati e accompagnati al prepensionamento. Se dovessi dimettermi tutto questo percorso si incepperebbe, non saprei prevedere per quanti mesi o forse per sempre!
Non è giusto che i Comuni che hanno beneficiato delle assunzioni prima degli altri ora consentano la interruzione di questo percorso virtuoso che siamo finalmente riusciti a sviluppare. Siamo pronti per aprire la discarica che oltretutto non poche agevolazioni ci consentirebbe oltre ad occupare circa trentadue unità.
Il Comune di Enna ha beneficiato del nostro lavoro e per nostra scelta è stato il primo Comune a sperimentare la separazione dal carrozzone della vecchia Ato. Il Sindaco Dipietro non ci ha mai riconosciuto questo merito, vantandosi di successi che – a mio parere – non gli appartengono. Ora contesta la tariffa proposta e nonostante la disponibilità del CDA della SRR e dei tecnici di valutare una possibile riduzione ha manifestato contro la proposta di anticipare una mensilità necessaria all’avvio della discarica , che dovrebbe essere concessa da ogni Comune , che prescinde dalla fissazione della tariffa, essendo comunque una somma in acconto da compensare nei mesi successivi.
A me sembra essere stato un espediente per boicottare la società di scopo, a quale pro non lo so, forse vuole proporre che la gestione della discarica passi alla società comunale per poter avere maggiori vantaggi finanziari a scapito di tutti gli altri Comuni ? E’ una voce che circola in questi giorni. Se è cosi perché non propone ufficialmente una variazione del Piano d’ambito ? Non ci vedrei nulla di male in questa proposta, peraltro respinta anni fa dallo stesso Comune di Enna. Non posso pensare che gli attacchi provenienti alla mia persona derivino solo da antipatia personale nei miei confronti, che potrei comprendere. Né voglio pensare che dietro ci sia chi sia geloso dei nostri successi per ragioni di bottega.
Abbiamo collocato 203 persone che vivevano il dramma della precarietà e che per parecchi anni non avevano ricevuto lo stipendio pieno. Restano altri, ripeto 180 persone, di cui moltissimi vivono il dramma di non ricevere stipendio da più di 15 mesi. Abbiamo formulato una dotazione organica con riduzione dei livelli e del costo della massa salariale di conseguenza. Abbiamo ridotto salario e orario non necessario in questa fase dove è stato possibile. Consegniamo un sistema dei rifiuti rinnovato e rispettoso dello spirito della legge 9 del 2010 e delle successive modifiche.
Io un cuore ce l’ho, non me la sento di abbandonare sul ATO-Titanic tutte queste persone ancora non transitate e far precipitare nel caos i nove Comuni che ancora non hanno fatto il passaggio, oltre a non avviare la discarica e completare lo staff della SRR. Avrei potuto sistemare il mio Comune nel frattempo, ma per dare l’esempio di correttezza l’ho lasciato tra gli ultimi.
Mi appello a tutti i colleghi di buon senso , non possono continuare a non venire alle assemblee, o se vengono continuare a ragionare non andando oltre i particolari interessi del proprio Comune, non riuscendo in questo momento di assenza della politica a supplire a questa mancanza dimostrando di essere una vera e propria classe dirigente. Ogni Sindaco deve fare gli interessi del proprio Comune ma non dimenticare che esiste una provincia entro cui siamo inseriti nostro malgrado e per fortuna direi io.
Se il compito della politica è creare lo sviluppo, allora mi chiedo perché innanzi ad un piano industriale serio di ricollocazione di 400 persone tutti questi voluti ostacoli? Non mi appello alle intelligenze dei colleghi ma al loro cuore , a questo punto, invitandoli a pensare ai 180 lavoratori e alle loro famiglie che da noi si aspettano un futuro e che non possiamo disconoscere. Io un cuore ce l’ho. “

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