Politica

Enna, Paolo Garofalo: “a proposito della nota sui rifiuti dell’Amministrazione Dipietro”

Riceviamo:

Leggo una nota a firma personale, come a scuola, degli assessori dell’Avvocato Dipietro e capisco perché l’amministrazione abbia fatto Carnevale giorni dopo martedì grasso, ma continuare anche in queste ore mi appare grossolano, almeno tanto quanto i tentativi commiserevoli di fare diventare, come si dice da queste parti, il sesso maschile un berretto rosso. Per gli adulti, la frase è “o è minchia o è birritta russa”.

Quindi, in ordine di apparizione e probabilmente d’importanza, Dipietro, Contino, Gargaglione, Ferrari e Scillia devono scegliere se essere altro o berretto rosso per due motivi fondamentali;

  1. Appena eletto Sindaco sono stato posto in minoranza, da Gargaglione e altri e quindi le tariffe della spazzatura, determinate dal Consiglio e non da me, potevano essere modificate anno dopo anno.

Non solo non le hanno modificate allora, ma non lo ha fatto neanche Dipietro ora che invece la maggioranza ce l’ha, seppur variegata da destra a sinistra. Basti pensare che siedono vicino il camerata Ferrari e il compagno renziano Dipietro. Se non è vero lo dicano. Una volta qualcuno diceva Eia Eia Eia Alalà, ora vien da dire Branca-Branca-Branca, Leon-Leon-Leon!

  1. Basta leggere, spero che qualcuno ne dia lettura in Consiglio Comunale, le dichiarazioni dei Contino, Scillia, Gargaglione, Ferrari, Dipietro in occasione delle delibere sulle tariffe. Tuoni e fulmini perché erano troppo care. Troppo care non basse. Ecco che il carnevale impera.

Scelgano lor signori, o erano troppo care allora o il contrario come dicono ora.

Scelgano lor signori, o sono altro o berretti rossi.

Dalla triste e cruda memoria escludo Colianni che non c’era allora e c’è ora, e tal Assessora Ilaria Marazzotta, sconosciuta ai più che non c’era allora e non c’è neanche ora. Dipietro docet.

Vista l’ora, sono quasi le 22,00 chiudo e vado a buttare la spazzatura differenziata. Perché, io la faccio, e la facevo anche da Sindaco.

Con infiniti ossequi – Paolo Garofalo

In alto