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Palermo: segretario Randisi “Il SAGI un sindacato a difesa dei giornalisti”

Palermo – Costituitosi a Palermo nel lontano 2013 su iniziativa di alcuni giornalisti professionisti siciliani, il Sindacato Autonomo Giornalisti Italiani ( S.A.G.I) è diventato in qualche anno di attività il più importante sindacato di categoria dopo l’Fnsi. La sede legale è nel capoluogo dell’isola, ma quella operativa è a Roma. Molte le sedi anche in Sicilia, dove il SAGI conta un considerevole numero di iscritti. Confederato con l’Unione dei Sindacati Autonomi Europei, il SAGI da voce non soltanto a quanti sono iscritti ai due Albi ma a coloro che sono tanti e che operano nel variegato mondo dell’informazione.

“Al centro dell’azione sindacale del SAGI- come spiega il segretario nazionale Nino Randisi, giornalista professionista di lungo corso-  vi è il lavoro e quindi la tutela dei giornalisti regolarmente stabilizzati e ma soprattutto la difesa di quelle migliaia di giornalisti ( free lance etc) che non godono di alcuna tutela e che oggi vivono la precarietà”.  “ Attualmente- prosegue- il panorama occupazionale nel settore dell’informazione è assolutamente sconfortante e deprimente.  Negli ultimi dieci anni si sono persi centinaia di posti di lavoro soprattutto nell’emittenza locale e nei quotidiani”. “ In campo nazionale – continua ancora- uno dei problemi principali è stato certamente la questione relativa ai decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria, nella quale si fa riferimento nello specifico alla chiusura dei processi di ristrutturazione aziendale avviati negli anni scorsi da parte delle testate editoriali e al rilancio dell’occupazione.  Oggi più che mai la lotta al precariato nel settore dell’informazione rimane un problema insoluto”.  “ In Sicilia- afferma ancora il segretario Randisi- la situazione dell’informazione è quasi al collasso e la dimostrazione sta, ad esempio, nelle criticità denunciate dai tre maggiori quotidiani  e la richiesta di ricorso agli ammortizzatori sociali per decine e decine di giornalisti che mettono in forse i già precari equilibri dell’informazione locale”.

“Nella relazione annuale dell’Authority per le garanzie nelle comunicazioni per il 2017,-  si evidenzia come  “si registrano meno investimenti e non solo una contrazione, ma anche un peggioramento, dell’occupazione. La crisi di quotidiani e dei periodici che hanno registrato un perdita complessiva dei ricavi negli ultimi cinque anni del 24%,  si legge sempre «ha comportato una riduzione degli investimenti e, non solo una contrazione, ma anche un peggioramento, dell’occupazione ed emerge chiaramente un netto scivolamento della professione (giornalistica) verso la precarizzazione”.

“ Il SAGI- conclude Nino Randisi-   ritiene che questa fase difficile non può essere affrontata solo ragionando in termini di tagli da parte degli editori,  ma occorre pensare anche a investimenti e nuovi prodotti editoriali. L’informazione, è infatti, un settore delicato  che richiede certezze di regole e di risorse. E proprio le risorse sono quelle che mancano. Un quadro non roseo che non lascia ben sperare per il futuro se non si invertirà la rotta. I sindacato è a fianco dei lavoratori e di quanti non hanno più tutele e difese”.

 

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