Cronaca

“Sesso nello studio del medico”: la registrazione che accusa il Primario Adile di violenza sessuale

Arrestato primario di ginecologia di Palermo; la vittima, una giovane immigrata è arrivata clandestinamente. Lei, giovane tunisina di 28 anni, in Italia sperava di risolvere i suoi problemi di salute. Giunta in Sicilia è stata ospite di una casa famiglia e ha ottenuto un permesso si soggiorno per curarsi.

Ecco perché si è rivolta a Biagio Adile, il primario di Uroginecologia di Villa Sofia da stamani agli arresti domiciliari per violenza sessuale. Ad incastrare il medico una registrazione.

Le visite incriminate sono due. Entrambe avvenute in ospedale, a Palermo. Nella prima ci sarebbero stati dei palpeggiamenti. Nella seconda il medico le avrebbe imposto un rapporto orale. Le parole di quella sera sono rimaste impresse nel file del telefono della giovane donna.

Il 7 febbraio è stata sentita dai poliziotti della sezione di pg della Procura per i minorenni, in presenza di uno psicologo e di un interprete. Il verbale è stato poi trasmesso per competenza al procuratore aggiunto Ennio Petrigni e al sostituto Giorgia Righi. Ha descritto innanzitutto i luoghi: i primi abusi sarebbero avvenuti in un ambulatorio dove ci sono i macchinari, la seconda in una piccola stanzetta del reparto di Ginecologia, con una scrivania, una libreria e il paravento per proteggere il lettino delle visite.

Nel corso delle dichiarazioni la tunisina ha fatto ascoltare la registrazione, intervallata dalla sua descrizione: “Io sono disponibile tu fai così… io gli dicevo sei arrabbiato. Io quello che è successo non lo dimenticherò mai. Mi diceva… senza di me che avresti fatto, il primario ti ha visitato… Mi ha fatto capire che voleva che ricambiassi… lui mi diceva che avevo fatto una visita in ospedale… questo per me… indossava un jeans e aveva il camice bianco”. Poi la richiesta esplicita: “Voleva avere un rapporto orale (il linguaggio usato è molto più crudo). Anzi devi ringraziare che ti ho fatto l’intervento senza di me che facevi…. a quel punto girava dalla scrivania si abbassava i pantaloni e mi prendeva per la nuca”.

Nelle registrazioni è rimasta traccia del rapporto sessuale. Si sente il medico ansimare e raggiungere l’orgasmo mentre pronuncia frasi il cui senso appare inequivocabile. “Adile rimetteva la chiave alla porta e io andavo via dicendo: Dio vede e provvede”: il drammatico verbale si conclude così.

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