Cronaca

Enna, UIL FPL: queste le vere priorità dell’ Azienda Sanitaria

Riceviamo:

Rimaniamo alquanto sorpresi del comunicato stampa a firma del Presidente dell’Unione Nazionale Avvocati degli Enti Pubblici, Antonella Trentini, in quanto lo stesso appare inopportuno e fuori dal contesto in relazione a ciò che l’Organizzazione Sindacale UIL FPL di Enna sta cercando di far emergere in merito alle priorità che hanno, a nostro avviso, le Aziende Sanitarie.

L’Organizzazione Sindacale UIL FPL è a tutela dei diritti di tutti i lavoratori, ma tutti, dei servizi da erogare all’utenza, e non di ipotetici privilegi, non scredita, ne sparge fango, ma, essendo soggetto portatore di interessi qualificati e collettivi, ha l’obbligo morale di segnalare le criticità, nel rispetto del diritto di cronica, che emergono nella gestione della spesa sanitaria.

Da anni assistiamo, per una serie di motivazioni riconducibili alla “rimodulazione della rete ospedaliera”, a sofferenze che vanno dalla mancata istituzione di Unità Operative di Area Sanitaria, a valenza strategica, all’acquisto di attrezzature finalizzate ad assicurare i servizi nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione, ed al contestuale smaltimento delle liste d’attesa in mancanza di spazi ed attrezzature dedicate.

Di contro assistiamo, a spese, imputabili al bilancio aziendale, per l’importo presumibile, di euro 36.352,00, per il rinnovamento di mobili e arredi, autorizzati, sembrerebbe, con nota del 17 Gennaio 2017 in prima ipotesi dal Direttore Amministrativo Aziendale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna.

Ci chiediamo: è una priorità in un’Azienda Sanitaria rinnovare arredamenti a uffici di dirigenti, oppure acquistare arredi ed attrezzature sanitarie per il Dipartimento di Emergenza e Accettazione?

Possiamo assicurarLe che conosciamo discretamente l’Art. 9 della Legge del 11 Agosto 2014 n.114 ( riforma degli onorari dell’Avvocatura Generale dello Stato e delle Avvocature degli Enti Pubblici ) e di eventuali regolamenti, che vanno inseriti in un contesto articolato all’interno di percorsi concertati tra le parti sociali e non unilaterali o per di più, probabilmente, emessi, in prima ipotesi, dallo stesso ufficio.

Non conosciamo, invece, la norma imperativa di legge ed i principi della Costituzione Italiana o i CC.NN.LL. che permettono ad una pubblica amministrazione di nominare, probabilmente, senza concorso pubblico, per titoli ed esami, un dirigente di Area Amministrativa e/o Professionale (equiparato a Primario) con un solo dirigente presente nel servizio, come non conosciamo, altresì, il parere del Collegio di Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna o la nota con Protocollo in uscita, dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna a firma della Triade Aziendale, che individua come priorità l’istituzione di nuove strutture complesse nel ramo Amministrativo e/o Professionale, a discapito di strutture a valenza sanitaria.

Ma vi è di più, esiste un principio di legge, legato al principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti, vedi Art. 24 del Testo Unico del Pubblico Impiego che testualmente recita: “Il Trattamento Economico stabilito dalla Contrattazione Collettiva,.remunera tutte le funzioni ed i compiti attribuiti ai dirigenti… nonchè qualsiasi incarico ad essi conferito dall’amministrazione presso cui prestano servizio o su designazione della stessa”, o le norme del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro “Capo IV” inerenti la valutazione dei dirigenti che è diretta alla verifica del livello di raggiungimento degli obiettivi assegnati come compito di Istituto e della professionalità espressa.

Magari, forse per un fatto logistico, qualcuno non è a conoscenza che i Dirigenti dell’Azienda Sanitaria di Enna percepiscono, per il raggiungimento dei loro obiettivi individuali, delle somme con il fondo del salario accessorio “di risultato”, perché vi è stato un accorpamento, per l’area della dirigenza Amministrativa e Professionale, del fondo del salario accessorio per le prestazioni individuali con il fondo dell’erogazione del risultato.

Tutte le Aziende Sanitarie, dovrebbero adottare preventivamente i criteri delle prestazioni e delle competenze organizzative dei dirigenti nonché dei risultati di gestione con i soggetti portatori di interessi qualificati di cui all’Art. 10, che sono casualmente le Organizzazioni Sindacali di settore come la UIL FPL.

Non siamo a conoscenza di un eventuale contratto integrativo Aziendale dell’Area Professionale Tecnica e Amministrativa, prodotto dal Settore Personale e se qualcuno ne ha traccia potrebbe dare una risposta a tutti i lavoratori dell’Azienda nel rispetto della legalità contrattuale.

Siamo, invece, a conoscenza di somme spese dall’Azienda, nell’anno 2016, come da bilancio pubblicato, di Spese Legali per decreti ingiuntivi, liti, arbitraggi, risarcimenti e transazioni pari ad euro 792.291,99 a cui si aggiungono spese Fondo Rischi per cause civili ed oneri processuali pari ad un importo di euro 268.271,00 più euro 50.659,00 di Spese Fondo Rischi per contenzioso personale dipendente.

Parrebbe, in prima ipotesi, che, l’Azienda ha speso, per l’anno 2017, circa euro 40.000,00, per l’attribuzione di incarichi di consulenza legale esterna, avendo conferito anche l’incarico di Dirigente di struttura complessa.

Noi proponiamo, invece, l’assunzione di nuovi Dirigenti, interni all’Azienda stessa, che possano potenziare il Servizio Legale.

Come Organizzazione Sindacale siamo rispettosi di tutte le professionalità, nessuna esclusa!

Vorremmo ricordare che i medici, nell’eseguire prestazioni sanitarie ed interventi, ottemperano ai loro obblighi istituzionali, per i quali sono stati assunti e retribuiti mensilmente, lo stesso principio deve valere per tutti i settori, questa si chiama equità contrattuale e rispetto del principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti pubblici.

Riteniamo, invece, desolante vedere dei medici, di reparti a valenza strategica del dipartimento di emergenza, fare la fila “o pari e dispari” per sedersi davanti l’unica postazione abilitata a refertare esami di alta specializzazione come Tac o Risonanza Magnetica; questo stato di fatto potrebbe generare un clima di dissidio e disinteresse da parte di professionisti sanitari qualificati che alla prima occasione si trasferiscono verso altre realtà.

Per tale motivazione bisogna investire prioritariamente nell’area sanitaria.

Pensiamo che aggiungere altro sia superfluo”.

Il Segretario Generale UIL FPL

Giuseppe Adamo

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