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L’editoriale: Sicilia, non rimanga inascoltato l’ appello del Papa, per una “buona politica”

Credo personalmente, che in occasione delle prossime elezioni regionali, non debba rimanere inascoltato il recente appello del Papa, rivolto a Cesena, per  una “buona politica”.  Il Papa, ha richiamato tutti ad esercitare una politica “non asservita alle ambizioni individuali o alla prepotenza di fazioni o centri di interessi, inoltre che non sia né serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa o avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; che non lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi e inquini le risorse naturali, una politica che sappia armonizzare le legittime aspirazioni dei singoli e dei gruppi tenendo il timone ben saldo sull’ interesse dell’intera cittadinanza”. 

L’ appello del Papa è di straordinaria attualità. Un appello che necessita  di attenta riflessione in considerazione anche dei numerosi problemi che attanagliano oggi la Sicilia. Problemi di diversa natura che “pesano” sul futuro dei giovani spesso stanchi e sfiduciati di una politica che ha perso il contatto con la realta’. In occasione delle prossime elezioni regionali anche i vescovi siciliani hanno rivolto un accorato appello ad un  impegno politico che possa promuovere una politica “corretta e leale, attenta ai problemi concreti della nostra gente e non preoccupata del successo di parte e dell’occupazione dei posti di potere” inoltre mettono in guardia dal rischio dell’astensione. Delegate agli altri e non partecipare con il voto, libero e responsabile, aumenta il disimpegno e la sfiducia nella politica.
Credo che sia necessario, come ha ribadito  il Papa, promuovere soluzioni stabili e capaci, in grado di guardare al futuro con speranza e in modo da rispondere  prontamente alle necessità delle persone e delle famiglie. Ma non basta, occorre anche rilanciare i diritti della buona politica, la sua indipendenzala sua idoneità specifica a servire il bene pubblico, tutto questo in modo da poter agire per diminuire le disuguaglianze e  incentivare con misure concrete il “bene delle famiglie”. Un contesto arduo, dove spesso la confusione e la rassegnazione non indicano mete precise. Alla luce di quanto espresso, scegliere candidati che hanno un profilo morale, professionale e culturale di indiscusso spessore etico credo che sia il “minimo” che possiamo fare andando a votare. Un voto libero….. che possa premiare l’ impegno e la coerenza. Occorre, guardare avanti…..con speranza.
Pietro Luigi Manno
Direttore Gazzetta Ennese
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