Cronaca

Ricordato a Palermo il sacrificio del Gen. Dalla Chiesa, della moglie e dell’autista

Omicidio_Dalla_Chiesa

Trentacinque anni fa la mafia uccideva a Palermo il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’autista di scorta Emanuele Russo. Il capo dello Stato ha deposto una corona di alloro sotto la lapide che ricorda l’eccidio. In via Isidoro Carini ci sono anche i figli del prefetto, Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, il ministro dell’interno Marco Minniti, il presidente del Senato Piero Grasso, il comandante generale dell’arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, il questore Renato Cortese, il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone.  Sul posto anche i figli del generale Dalla Chiesa, il sindaco Leoluca Orlando, il questore e il prefetto.

Le iniziative continueranno tutta la giornata con la festa dell’Onesta’ che si terra’ sul Cassaro. Alle 17,30 sara’ intitolata a Dalla Chiesa la raccolta bibliografica sulla criminalita’ organizzata della Biblioteca centrale della Regione Siciliana. Alle 19, nel piano della Cattedrale, sara’ presentato il libro “Carlo Alberto Dalla Chiesa – Un papa’ con gli alamari”, scritto dai figli del prefetto Simona, Rita e Nando.dalla chiesa

“Quando fu nominato ‘super prefetto’ a Palermo in molte persone si accese la speranza. Del resto il carisma, i successi nella lotta al terrorismo, l’assoluta fedelta’ allo Stato e l’autorevolezza di Carlo Alberto Dalla Chiesa giustificavano quella rinnovata fiducia in una svolta al contrasto alla mafia. Anche gli uomini migliori, quelli capaci di cose straordinarie, non possono pero’ fare tutto da soli: Dalla Chiesa ne era consapevole e chiedeva a gran voce gli strumenti necessari per affrontare Cosa nostra”. Lo scrive il presidente del Senato, Pietro Grasso, su Facebook, ricordando la strage di via Carini. “Nonostante le difficili condizioni, il Generale non si rassegno’. Dopo appena 100 giorni lo uccise un commando mafioso con 30 colpi di ak-47, il 3 settembre 1982 – ricorda Grasso – . Con lui morirono anche sua moglie Emanuela e l’agente di polizia Domenico Russo. Una strage. Ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa a 35 anni dalla sua morte non significa solo tributare il giusto onore ad uno straordinario esempio di competenza professionale e dedizione alle Istituzioni. Serve, soprattutto, a rafforzare la consapevolezza che la lotta alla criminalita’ organizzata puo’ avere successo solo se si uniscono e collaborano le migliori forze di tutto il Paese”.

“Oggi non c’e’ piu’ la mattanza di 35 anni fa, purtroppo continua a esserci pero’ una sottovalutazione quotidiana della legalita’. In questi 35 anni e’ rimasta la zona d’ombra. Sappiamo benissimo cosa c’e’ dietro” a quell’agguato “e questo e’ quello che fa male. Nessuno, tranne qualche eccezione, ha parlato”. ha detto, a margine della cerimonia per il 35mo anniversario della strage di via Isidoro Carini, Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. (ITALPRESS).

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