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Padre Luigi Ferlauto: L’Uomo e il suo Carisma

Padre Luigi Orazio Ferlauto è nato a Troina, in provincia di Enna, il 2 luglio 1922, sebbene all’anagrafe registrato il giorno 24, da una famiglia di agricoltori. Durante la sua prima infanzia, suo padre emigrò per sette anni in America, e ciò gli consentì di sostenere le spese di studio del figlio. Svolta la preparazione religiosa prima a Nicosia e poi a Catania, fu ordinato sacerdote il 1° luglio 1945 ed assegnato come coadiutore nella Parrocchia di San Sebastiano in Troina.
Nel corso della Peregrinatio Mariae nella diocesi di Nicosia, a lui affidata nel marzo 1949, fu molto colpito dai tanti volti della povertà e dell’emarginazione della sua terra, in
particolare dalle condizioni di isolamento e di abbandono dei più deboli tra i deboli, i
bambini handicappati, i “babbi”, tenuti nascosti in casa dalle loro famiglie o abbandonati per vergogna. In quei momenti di riflessione e di preghiera, il giovane sacerdote Luigi iniziò a domandarsi come potere dedicarsi all’accoglienza ed alla cura di questi piccoli e più in generale dei più bisognosi.
Nel mese di luglio del ’51, il suo progetto inizia a prendere forma concreta, con l’affitto
della casa che sarà la prima sede per l’accoglienza ai bambini con ritardo mentale. L’opera inizia il proprio cammino sotto gli auspici dell’allora pontefice, Papa Eugenio Pacelli. Infatti, il 2 febbraio 1952, Luigi Ferlauto ha l’improvvisa occasione di partecipare ad una visita al Santo Padre, al quale avanza una richiesta di contributo per la propria opera di assistenza. Dopo qualche mese, riceverà la somma di 500 mila lire inviata proprio da Pio XII, che sarà spesa quale prima rata per l‘acquisto della sede.
Il 16 gennaio 1953 il suo progetto di solidarietà acquista veste formale, con la nascita
dell’“Oasi Maria SS.”, il primo organismo in seno al quale avviare le attività di accoglienza verso i soggetti più deboli. Un’intuizione profonda caratterizza la scelta della natura giuridica di questo primo ente: non una confraternita né un’associazione di carità, infatti, ma una società a responsabilità limitata che ha per oggetto
“l’assistenza ai poveri minorati (epilettici, encefalitici, ebeti, deformi) particolarmente quelli cui nessuno pensa, che nessuno accoglie, che non trovano posto in altri Istituti, l’assistenza ai bambini orfani e figli di nessuno.” (ART. 4 dello Statuto).
L’Oasi Maria SS. di Troina è una s.r.l. sui generis, in cui “le quote sociali non sono trasferibili, né per atto tra vivi, né per atto di ultima volontà” (ART. 7) e nella quale il fine di beneficenza si esplica nella disposizione secondo la quale “gli utili verranno adoperati per migliorie ai fabbricati, all’attrezzatura scolastica e sanitaria, per nuove fondazioni similari, succursali in altri centri e simili” (ART. 8). Una organizzazione che nasce ai fini di promozione umana e sociale e perciò si obbliga al reinvestimento sociale del profitto, operando tuttavia non entro logiche caritatevoli e di pura assistenza, ma inserita nel mondo degli scambi economici e quindi soggetta a vincoli di sostenibilità e di efficienza di gestione. Si riconoscono qui già i segnali anticipatori di quella concezione di privato sociale che grande sviluppo avrebbe avuto alcuni decenni più tardi, grazie all’espansione di attività nel settore economico “non profit”.

La nascente società Oasi Maria SS. era composta da padre Ferlauto e da alcune volontarie, le prime giovani che in quell’epoca sceglievano di seguirlo in questa impresa di solidarietà, divenuta poi per alcune una scelta di laicità consacrata.
Da allora, padre Ferlauto ha dedicato l’intera sua vita ed ogni suo sforzo professionale ed
umano alla costruzione continua dell’Oasi, nata come semplice casa d’accoglienza degli
ultimi tra gli ultimi, e divenuta oggi un centro di eccellenza di livello internazionale
specializzato in attività diagnostiche, terapeutico-riabilitative e di ricerca scientifica nel
campo del ritardo mentale e dell’involuzione cerebrale senile.
Il 6 novembre 1955 si inaugura il primo plesso per handicappati con ritardo mentale, e fin da allora le opere si sviluppano con grande rapidità. Nel 1956, mentre aumentano le
richieste di ricovero da tutta la Sicilia, nasce una seconda società anch’essa “non profit”, il “Villaggio Cristo Redentore s.r.l.”, per affiancare la missione della prima ed incrementare le possibilità di cura e recupero. Infatti, oggetto sociale è costituito da “tutte quelle attività assistenziali medico-psico-pedagogiche e professionali nell’interesse dei minorati fisici e psichici” (ART. 4). Si avvia così la realizzazione di ulteriori strutture di accoglienza all’esterno del paese, in una vasta area verde, chiamata appunto il Villaggio di Cristo Redentore.
Negli anni Settanta si ottengono i primi riconoscimenti nazionali dell’Opera: con D.M.
8.11.1974 il Ministero della Pubblica Istruzione riconosce l’Oasi come Istituto Sperimentale nell’area della scuola dell’obbligo (ampliandone poi gli obiettivi con successivo decreto nel 1981). Il Ministero medesimo, inoltre, con D.M. 1.7.1978 riconosce l’Istituto Oasi abilitato ad organizzare i corsi biennali di specializzazione per il personale direttivo e docente e per gli assistenti educatori degli alunni handicappati.
Negli stessi anni, si sviluppa una feconda collaborazione con la Facoltà di Medicina
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore “Agostino Gemelli” di Roma, con cui l’Oasi
promuove un Istituto per le Ricerche Cardiovascolari nel 1977. Il sostegno dell’Università Cattolica in termini di risorse scientifiche e scambi di personale medico specializzato consente all’Oasi di allargare il campo delle prestazioni sanitarie erogate e di approfondire l’attività di ricerca nel campo della disabilità, anche grazie al rapporto personale che lega padre Ferlauto al Rettore, Giuseppe Lazzati.
Negli anni Ottanta e Novanta, padre Ferlauto prosegue l’opera di rafforzamento del
progetto di solidarietà ai deboli incrementandone le valenze di ricerca scientifica. Sono gli anni dei più prestigiosi riconoscimenti sul piano regionale, nazionale ed internazionale.
Per la Regione Siciliana, oggi l’Oasi è l’Ente con il quale l’Assessore alla Sanità è autorizzato a stipulare apposita convenzione al fine di coordinare l’attività scientifica nell’interesse degli handicappati con gli obiettivi del Servizio Sanitario Nazionale, nonché di disciplinare l’erogazione delle prestazioni sanitarie a livello preventivo, assistenziale e riabilitativo (legge regionale n. 16 del 28.03.1986). Inoltre, l’Oasi è anche Centro di Riferimento Regionale per la prevenzione, la diagnosi, la cura, l’abilitazione e riabilitazione, la ricerca delle patologie genetiche associate al
ritardo mentale e all’involuzione cerebrale senile, comprese l’Alzheimer e tutte le patologie i comorbidità o derivate da complicanze (D.A. n. 30443 del 28.10.1999).

Sul piano nazionale, l’Oasi ha ottenuto – unico caso in Sicilia – il riconoscimento come
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), con Decreto Interministeriale 8 febbraio 1988. L’oggetto del riconoscimento è “lo studio delle cause congenite ed acquisite del ritardo mentale e dell’involuzione cerebrale senile, nonché l’individuazione dei mezzi di prevenzione, cura e riabilitazione”. Inoltre, l’Istituto è classificato come Ospedale di alta specializzazione multizonale ed è annoverato tra i cinque ospedali siciliani di fascia A.
Sul piano internazionale, infine, dal 1997 l’Oasi è Centro di Collaborazione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) per la Ricerca ed il Training in
Neuroscienze. Nel 2000, l’I.R.C.C.S. è stato individuato come Unità di Valutazione per il
Monitoraggio dei piani di trattamento farmacologico per la Malattia di Alzheimer (“Progetto CRONOS”). Dal 22.10.2003 è Membro Associato della Rehabilitation International.
Attualmente, l’Istituto persegue finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari, insieme a prestazioni di ricovero e cura nonché di formazione del personale. Eroga prestazioni nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale quali: visite mediche specialistiche, prestazioni psicopedagogiche ed ogni atto e procedura diagnostica, terapeutica e riabilitativa necessari per risolvere i problemi di salute (fisica, psicologica e sociale) del degente, in un’ottica interdisciplinare di cura della persona. In particolare, l’assistenza ospedaliera nell’Istituto è erogata nelle seguenti forme:
– Ricovero ordinario: per attività diagnostiche e riabilitative;
– Ricovero in regime diurno: per attività diagnostiche, riabilitative e terapeutiche, mediche
e chirurgiche;
– Prestazioni specialistiche ambulatoriali, cliniche, strumentali e di laboratorio.
La struttura dispone attualmente di 352 posti letto, di cui 80 nell’area diagnostica, 8
nell’area chirurgica e 264 nell’area riabilitativa. La struttura è suddivisa in tre plessi
(presidi):
♦ La Domus Mariae è il plesso principale, dove sono ubicati i reparti di degenza
diagnostica e di riabilitazione pediatrica del Dipartimento per il Ritardo Mentale; le
strutture del Dipartimento dei Laboratori e quelle del Dipartimento della diagnostica
per Immagini; il Dipartimento Chirurgico; il centro TV con le sale di registrazione e
l’auditorium per gli incontri;
♦ Il Villaggio Cristo Redentore, dove all’interno di un’area verde attrezzata sono ubicati i
reparti di riabilitazione estensiva del Dipartimento per il Ritardo Mentale e del
Dipartimento per l’involuzione Cerebrale; qui si svolgono, anche in forma di casafamiglia, attività assistenziali medico-psicopedagogiche e professionali, nell’interesse di quei minorati fisici e psichici che presentano possibilità di recupero o per il mantenimento delle abilità acquisite;
♦ La Cittadella dell’Oasi, dove ha sede il reparto di degenza diagnostica e di
riabilitazione intensiva del Dipartimento dell’Involuzione Cerebrale, oltre al Centro
Congressi ed alla annessa struttura alberghiera.
Nel corso del suo impegno a favore dei disabili, Padre Ferlauto ha sempre puntato al
recupero “integrale” della persona nel proprio ambiente di vita: infatti, l’assistenza
ospedaliera dell’Istituto, sia a carattere diagnostico sia a carattere riabilitativo, è attuata
con l’obiettivo della “deospedalizzazione assistita”. Questo obiettivo si sviluppa in
termini operativi attraverso un costante lavoro di rete con le strutture sul territorio al fine di promuovere l’integrazione delle persone con handicap nel loro telematico territorio, che consente un supporto terapeutico e psico-sociale a distanza, integrato da équipe multidisciplinari itineranti (progetto Europanet-Oasinet). Sulla base di tale
sperimentazione, è stata presentata alla Regione Siciliana una proposta di legge per
istituire una rete territoriale di assistenza (i Satelliti Oasi).
Accanto alle attività socio-sanitarie, nel tempo sono sorte numerose altre iniziative
economico-sociali correlate: produzioni agricole e zoo-tecniche, attività di edilizia e
manutenzione, laboratori artigianali del legno e del ferro, strutture ricettive di accoglienza (alberghi e centri congressi), enti di formazione professionale e manageriale, casa editrice e tipografia, multimedialità. Sorte inizialmente per volontà di Padre Ferlauto in funzione di servizio rispetto alle necessità socio-sanitarie dell’Opera (accoglienza delle famiglie dei ricoverati, prodotti ortofrutticoli e zootecnici di produzione propria a garanzia della qualità dei servizi di mensa, strumenti editoriali e luoghi congressuali per la divulgazione dell’attività scientifica, ecc.), tali iniziative hanno oggi intrapreso un proprio percorso di sostenibilità aperto anche all’esterno.  I numerosi ambiti in cui sono presenti le iniziative economiche dell’Oasi, tuttavia, non fanno perdere una peculiare unità di fondo: sia culturale, in base ai comuni valori dell’Oasi, sia economica, poiché ogni impresa o ente si inquadra in un criterio di gestione economica di “terzo settore”. Questo insieme complesso di attività si configura dunque come un vero e proprio “distretto della solidarietà”.

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