Cronaca

Nissoria: nella villa di Carlo Salamone simposio sulla donna e la crisi matrimoniale

   Da diversi anni, l’ultimo sabato d’agosto, nella cornice della sua bellissima villa di campagna situata in contrada Cannolo in territorio di Nissoria, il poeta Carlo Salamone, come suo diletto, ama organizzare una serata conviviale all’insegna dell’arte e della cultura con la trattazione di un argomento sociale di attualità, la recita di poesie e l’esposizione di quadri di artisti  per arricchire l’orizzonte del nostro sapere.

   Causa la nascita della nipotina Sara alla quale auguriamo una lunga vita, il simposio di quest’anno  si è svolto il  9 settembre appena trascorso, ha avuto come tema di dibattito la condizione sociale della donna e la crisi matrimoniale  e l’esposizione di bei dipinti dei pittori Cinzia Assennato, Mariellla Bellarosa, Pino Calì, Antonio Campagna, Toni Cascio, Emanuele Coco, Giusy Grasso, Giuseppe Inserra, Roco Paci, Vito Papa, Gaetano Provitina, Fausto Rizzo, Antonio Signorello e  Fausto Sutera.

   La dottoressa in economia, imprenditrice di successo, Maria Concetta Glorioso ha fatto un sintetico excursus sull’emancipazione della donna, che da madre, moglie e figlia, è diventata  protagonista ed imprenditrice nell’era della globalizzazione che obbliga ad essere poliedrici, avere una formazione al passo con la moderna tecnologia per non soccombere. Lei si è formata nell’azienda del padre e con le cariche rivestite nella Fidapa ha migliorato la sua formazione. Nel lavoro, a suo dire, occorre fare impresa, creare start up innovative, ci vuole tanta competenza e studio che le giovani studentesse devono perseguire con l’aiuto della scuola. La donna deve partecipare alla politica, alla pari con l’uomo senza far ricorso alla quote rosa, alla doppia preferenza, che sono scorciatoie per eleggere donne belle come la Boschi, la Raggi, ma impreparate e strumentalizzate per continuare il vecchio, ormai logorato, gioco della politica tornacontista. La donna deve svolgere un ruolo in politica, perché capace, competente e seria. In politica, come nell’impresa, deve, però, fare squadra, fare rete, fare sinergia con le altre donne e seppur diversa, deve anche integrarsi con l’uomo. Soltanto così riuscirà a creare una società e un mondo migliori.

   A questo punto la ragazzina Benedetta Sineri ha letto la poesia “Pianto di un angioletto” nella quale il poeta Calo Salamone mette alla berlina l’ipocrisia dei genitori divorziati nel chiamare con l’appellativo di amore la propria figlia, mentre Pino Calì ha parlato della mostra itinerante di pittura sul pittore garibaldino Filippo Liardo di Leonforte organizzata dal circolo Talia che ha reso possibile un confronto tra artisti.

   Per Carlo Salamone nelle coppie matrimoniali non c’è dialogo causa la vita frenetica,la mancanza di figli, la crisi di valori e la soluzione per la Glorioso è nell’integrazione delle coppie che devono essere complici, tolleranti e rispettosi del proprio coniuge perché quando c’è l’amore si supera tutto.

   L’avvocato del foro di Enna, Lorena Sammartino, dopo un breve excursus storico-giuridico sulla concezione della famiglia, si è soffermata sul ruolo dell’autonomia dei coniugi in seno agli accordi occasionati dalla separazione e dalla cessazione degli effetti civili del matrimonio.

   La relazione ha scandagliato gli aspetti problematici della natura degli accordi coniugali disciplinanti i risvolti patrimoniali dell’intollerabilità della prosecuzione della convivenza alla luce, inoltre, della novella normativa.

   Per l’editore Antonello Longo la famiglia è una valvola di sicurezza per tante coppie in crisi a causa della precarietà economica, delle frustrazioni e insicurezza della vita moderna. Il “magico accordo” dei primi giorni di matrimonio di cui parla il poeta spagnolo, premio nobel nel 1956, Juan Ramòn Jiménez, dura un attimo, una stagione, diluisce nell’impatto con la realtà. Questi nel 1916 sposa Zenobia Campubrì, donna coltissima, alla quale resterà profondamente legato, costituendo un modello ideale di sposi. Di Jiménez legge la poesia “Non dormi” dove il poeta e la moglie, non riuscendo a dormire, constatano di essere “due rose che rispecchia la pace della terra”. Antonello Longo in dormiveglia descrive la stessa sensazione nella sua poesia piena d’amore “Così ti vedo” dedicata alla moglie nel giorno del suo compleanno. Il Longo ricorda, lui ancora ragazzo, la frase della madre Angelina Mancuso che quando ci  si sposa, si sposa una famiglia che ognuno di noi si porta addosso finché rimaniamo in vita.

    Per Il sindaco Armando Glorioso la società si evolve, bisogna proteggersi dagli eccessi, ci salveranno gli asili nido. La società patriarcale è scomparsa, ci sono molti singoli, occorre realizzare uno Stato sociale che ci assista dalla nascita alla morte.

   Per il poeta-scrittore Pasqualino Pappalardo il circolo Talia di Leonforte diretto dalla pittrice Giusy Grasso è una realtà in difesa delle donne, ricorda le donne comuniste di Leonforte in sciopero che nel secondo dopoguerra marciarono in prima fila con i figli in braccio come rappresentato dal bellissimo e assai significativo quadro “Il quarto Stato” del pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo dove il proletariato in sciopero marcia compatto con una sola donna in prima fila con il figlio in braccio.

   Il poeta Nello Sciuto ha letto la poesia “Elogio alla donna” del poeta licatese Renzo Peritore e le sue poesie “Universo donna” e la poesia dialettale “Pirsichi settembrini” .

   L’affascinante poetessa Antonella Astolfo la letto le sue poesie “E’ sera”  e “Canto di amore” iscritta n dialetto.

   Carlo Salamone, il mecenate della  magnifica serata, ha concluso il simposio alla presenza di tantissimi amici con la lettura delle sue poesie “Ombra”, “La mia barca”, “Cu è”.

Giuseppe Sammartino

 

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