Elezioni Regionali 2017

Il PD “autoassolve se stesso” e ringrazia Crocetta per il buon governo che dichiara “sono un martire”

In un pomeriggio sono stati cancellati 4 anni e 9 mesi di governo Crocetta e tutto quello che questo governo ha “arrecato” alla Sicilia.
“Questa non è una direzione come le altre”, esordisce così il segretario regionale del Pd Fausti Raciti che ha aperto la sua relazione alla direzione del partito oggi a Palermo. “Credo – dice – di poter presentare un Pd che ha fatto ampiamente il proprio dovere. In questi anni abbiamo assistito a una fase in cui i rapporti politici di coalizione si sono sfilacciati, in cui è stato minacciato il nostro progetto politico. Noi abbiamo compiuto la prima parte della missione. Abbiamo creato una coalizione che mettesse insieme progressisti, civismo e moderati. Questo partito oggi si pone come ancora e timone di un progetto che ci mette in condizione di gareggiare e vincere le elezioni regionali. Sarà una partita tra noi e il centrodestra. Un centrodestra che ha affidato il proprio progetto a un uomo di estrema destra, che non è in grado di fare sintesi, nonostante abbia messo insieme forze diverse. É un progetto che mostra la faccia brutta della Sicilia. Noi dobbiamo opporci a un progetto di natura reazionaria. E mi domando come forze moderati e liberali possano credere in questo progetto”.

“Il Pd – ha aggiunto Raciti – non solo è stato in questi anni al fianco del presidente Crocetta. Ma rivendica i risultati ottenuti. Abbiamo lavorato perché il presidente della Regione e il partito stessero dalla stessa parte della barricata. Un patto? Sì, ma un patto contro l’ipocrisia. É impossibile pensare di fare una campagna elettorale provando a cancellare il passato recente, le sue facce e i suoi nomi. Voglio ringraziare di cuore il presidente della Regione”. Standing ovation per il presidente Crocetta.

“La sinistra ha scelto un’altra strada? Lo ha fatto – prosegue Raciti nel corso della sua relazione – con motivazioni incomprensibili, visto che alle ultime amministrative hanno corso insieme al partito di Alfano che oggi appare un ostacolo insormontabile. Ed è quindi forte il sospetto che queste decisioni abbiano poco a che fare con la Sicilia. Ma vi dò una notizia: la sinistra non finisce tutta lì. Non esiste da quella parte una supremazia etica. Ci congratuliamo per il fatto che Fava stavolta abbia cambiato la residenza in tempo utile. A riprova forse del fatto che questo progetto in realtà andava avanti da un po’ di tempo. Con la candidatura di Micari vogliamo parlare alla Sicilia che non intende fermarsi.

Crocetta: “Non ne potevo più di fare il presidente”

Prende la parola il presidente Crocetta: “Non ne potevo più di fare il presidente della Regione. Per me è stato un martirio. Ringrazio la lealtà degli assessori che hanno tenuto in piedi questi progetto di governo anche di fronte alle legittime ambizioni personali. Cracolici ad esempio non poteva aspirare forse a correre per la presidenza? Il Pd ha avuto una generosità persino eccessiva. Per avere il candidato unitario non è possibile che debba essere sempre esterno al Pd. I centristi devono pure chiarirsi. Ad esempio la decisione di non tenere le primarie hanno creato problemi pure al loro interno. Ho chiesto un seggio al Senato? No, sono troppo giovane. Io non penso alla politica come poltrona. Noi abbiamo sanato un buco da due miliardi, il Pil è cresciuto, abbiamo cacciato la mafia dal Cas e nella formazione non abbiamo licenziato nessuno visto che a settembre tutti torneranno a lavoro. E io voglio portare al governo della Regione ne’ Salvini ne’ Cuffaro. Il rischio che Orlando andasse via dal progetto? Per me può andarsene anche domattina. Da cinque anni mi attacca senza che io lo abbia mai attaccato. Ma in politica non funziona che ‘se non si fa come dico io me ne vado’. Io mi prendo anche le responsabilità dei 57 assessori che mi avete fatto cambiare”.

In foto Crocetta tra Matteo Tutino e Giacomo Sampieri.

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