Politica

Il Grido di Dolore di Adriano Licata: abbiamo lasciato, “situazione vergognosa nel PD di Enna”

Pubblichiamo la lettera di Adriano Licata, ex Segretario dei Giovani Democratici di Enna, che è stata pubblicata ieri sabato dal giornale nazionale “Il Fatto Quotidiano”:

Buonasera, sono Adriano Licata (foto), segretario provinciale dei Giovani Democratici di Enna fino a pochi giorni fa. Nella specie, fino al 4 Agosto scorso, quando io e moltissimi altri esponenti dell’organizzazione giovanile (tra i quali segretari di circolo, componenti della direzione nazionale, regionale e provinciale) insieme a molti giovani under 30 semplicemente iscritti al Partito Democratico abbiamo comunicato di volerci dimettere in massa. licata adriano

Come sapete, la Federazione di Enna è stata commissariata circa due anni fa dal PD nazionale, che ha nominato Commissario sua maestà renzianissima On. Ernesto Carbone, il quale si è degnato di venire ad incontrare i segretari di circolo del Partito una sola volta in due anni e che non ha risposto per mesi al telefono ai miei tentativi di organizzare un incontro, fregandosene altamente di chiunque e dettando la linea da Roma a mezzo stampa locale. In questo frattempo nel territorio ha regnato la più totale, controproducente anarchia. Sotto la sua gestione è stato convocato il congresso almeno quattro volte: mai celebrato, ancora aspettiamo.
Lo stesso vizietto di commissariare lo ha testato l’organizzazione giovanile regionale ai danni del circolo dei GD di Enna, evidentemente reo di non essere allineato alla “nuova fase” che prevede una mutazione genetica senza precedenti. Tant’è che pochi giorni fa il Sindaco di Enna Di Pietro, tessera numero 1 del PD consegnata in persona da Carbone al Nazareno, ha chiuso un accordo storico di rimpasto di Giunta che prevede il sostegno di una maggioranza di Centrodestra+”sinistra”renziana.
Insomma, una situazione vergognosa che non ha precedenti e che noi -circa 200- non ci siamo sentiti di sopportare nè tantomeno di supportare, poichè diametralmente opposta rispetto agli obiettivi che con il nostro impegno ci eravamo posti. Sembra suonare strano ma ancora esiste la parola coerenza, pure in politica.
Anche io ho lasciato con tristezza il mio ruolo di segretario provinciale di una organizzazione che ho contribuito a far crescere, perchè il PD è diventato nient’altro che un comitato d’interesse, un mare grande dove provare a sguazzare senza uno straccio di ideale comune e dove basta avere un amico a Roma o a Palermo per “contare”, in barba ai territori, alle direzioni, alle scelte della base. 
Non si parla più di temi, di bisogni sociali, ma solo ed esclusivamente di tattica di casata e di corrente. Adulatori del capo e piaggeria a gogo fanno di un partito una setta in cui chi fiata viene definito “dissidente”, gufo. 
Purtroppo il PD, così continuando, è condannato all’isolamento nel centrosinistra e nel paese, a causa della guapperia di un gruppo dirigente arrogante, divisivo e settario; proprio ora che il senso di responsabilità imporrebbe un dialogo tra le forze riformiste del paese. 
Il PD non è più il partito al quale ci siamo iscritti anni fa: quello è un sogno infranto. 
Quando tra quelli che dovrebbero chiamarsi compagni c’è un clima di circospezione che si traduce ogni mattina in un botta e risposta sui giornali, significa che la comunità del partito non esiste più.
Abbiamo visto troppe acrobazie e pochi valori. Ne siamo esausti ed è per questo che lasciamo la casa in cui siamo nati: il PD. Lo lasciamo per ritrovare la voglia e l’entusiasmo di occuparci dei temi dei giovani e propri della Sinistra, in questo territorio. Lo lasciamo per tornare a fare Politica. 
Adriano Licata
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