Politica

I “Nani della Politica” sul palcoscenico della Sicilia ridotta a “mercatino del nulla”

pupi siciliani

Ma a qualcuno dei “Politici Siciliani” interessa qualcosa della Sicilia?

A parte il M5S , con il suo populismo, c’è qualcuno che parli dei problemi della Sicilia, dei veri interessi di una terra bruciata dalle fiamme e dalla cattiva politica, interamente da ricostruire dopo i “guasti” del Crocettismo?

Esiste un solo “gladiatore” dell’arena politica siciliana che invece di parlare di cifre, e sommare gli zero virgola faccia un’analisi delle criticità, parli di programmi, si rimbocchi le maniche per provare a rimediare alle tante disgrazie di una terra tanto bella quanto sfortunata?

Tutti considerano la nostra terra un trampolino di lancio, uno stipendio, un fine da ottenere e conquistare alle spalle dei siciliani.

Il centrosinistra sa perfettamente di andare incontro a una debacle di vergognose proporzioni, per via di Rosario Crocetta. Tutti quelli che hanno governato in questi cinque anni da dimenticare, che lo hanno sostenuto nessuno escluso, ora si proclamano “discontinui” e fingono distanza, dopo quasi 5 anni passati tutti insieme allegramente a dirigere le sorti della Sicilia. Pietro Grasso, ha giustamente rifiutato di prestarsi al gioco della candidatura eccellente per far perdere la memoria ai Siciliani; e quindi Casini ora riemerge dall’oblio nel quale era stato relegato, e pontifica in conferenze stampa improvvisate, mentre si gode il sole siciliano. E Castiglione con comunicati differenti “parla una volta a destra e una a sinistra”, tesse le lodi di un mercato delle alleanze che umilia il popolo siciliano, per lo più ormai costretto a lottare ogni giorno per portare qualcosa da mettere dentro la pentola.

Il centrodestra che potrebbe avere maggiori chance, per non avere governato, non trova il bandolo della matassa dell’unità lacerata; nessuno degli osservatori ci capisce niente, tra ammissioni e smentite, nelle immani trattative in cui tutti sono con tutti e contro tutti, sempre nell’interesse della Sicilia si intende. Alfano dice Sì, poi No, infine si accorda con se stesso per il Nì; tutti vogliono primeggiare in un feudo personale, avere la meglio nel cumulo di macerie cui è stata ridotta la Sicilia. Angelino stella di imperitura mediocrità politica, è reso gigante dalla bassa statura di quelli che lo circondano; tutti lo criticano, lo prendono in giro, lo attaccano  ma poi lo blandiscono, per uno zero virgola in più.

Resta il populismo Grillino, forse in parte un eccesso, ma certamente latore in buona fede di istanze di un popolo allo stremo, che a lui si sta sempre più affidando. Un popolo (quello siciliano) che spera di dare il benservito ai nani, ai ballerini, ai servi che preparano una farsa elettorale, che potrebbe rivelarsi una tragedia per la Sicilia; terra ridotta a palcoscenico inconsapevole di interessi nazionali e di inciuci, terra ridotta a “mercatino del nulla”.

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