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Multiservizi-Enna: “Licenziati illegittimamente e beffati ancora una volta”

Enna-Panorama

 

Enna – Un gruppo di lavoratori della ormai ex Multiservizi ci ha fatto pervenire questa nota che pubblichiamo integralmente:

“Gli ex-lavoratori della Multiservizi di Enna licenziati nel 2014 hanno iniziato il giudizio di primo grado con il rito Fornero procedimento ispirato a criteri di snellezza, semplicità e soprattutto più celere rispetto a quello ordinario, conclusosi dopo circa due anni con un’ordinanza del giudice del lavoro di Enna che ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento collettivo irrogato dalla società a maggioranza pubblica Multiservizi condannando, inoltre, l’azienda al pagamento di una indennità risarcitoria pari a ventiquattro mensilità di retribuzione oltre alle spese di giudizio a favore dei lavoratori. Gli ex dipendenti hanno iniziato la cosiddetta seconda fase del giudizio che è stata affidata allo stesso Giudice della prima fase, l’opposizione proposta dai lavoratori mira:

-alla ricostituzione del posto di lavoro considerato che i servizi svolti dalla società, per più di vent’anni, continuano ancora oggi ad essere tra i compiti essenziali dell’Ente pubblico che ha coordinato i servizi con la società di cui è ancora socia;

-in particolare, si fa riferimento alla norma che prevede l’istituzione di un albo dei dipendenti delle società partecipate poste in liquidazione, con l’obbligo di attingere dall’albo nel quale confluiscono i lavoratori delle società in liquidazione;

-oppure il transito dei lavoratori delle società partecipate in liquidazione verso quelle ancora attive.

Il colpo di scena è arrivato quando il Giudice del Lavoro di Enna, dopo diversi rinvii aveva infine convocato i soci pubblici e avendo sentito i soci pubblici (enti controllanti) tutti erano convinti che si sarebbe chiusa la vicenda processuale con esternazione convinta da parte dell’avvocato dei lavoratori circa l’esito immediato e positivo del giudizio, invece, viene rinviato tutto al 2018 per risentire ancora le parti e per poi andare a chiudere la seconda fase nel 2019. Appare chiaro che il rito Fornero che doveva accelerare la fase del processo ha fatto in modo di porre nel dimenticatoio il futuro di 70 famiglie ennesi che hanno subito la illegittimità del licenziamento e non hanno visto nemmeno l’ombra del trattamento di fine rapporto oltre alle 24 mensilità che la società condannata dovrà corrispondere (se e quando?). Sotto il profilo prettamente politico, ci risulta che sia stata presentata all’ARS una proposta di legge per la reintegrazione dei lavoratori della Multiservizi nella dotazione organica del personale degli enti locali del territorio della ex Provincia regionale di Enna, ma secondo altre fonti autorevoli non si raggiunge mai neanche il quorum per la votazione. Forse perché si tratta di operai Italiani di età superiore ai cinquant’anni senza altre fonti di reddito personale e/o familiare? Se si fosse trattato di clandestini si sarebbero già trovati i fondi e le giuste sistemazioni? Noi lavoratori ci troviamo in condizioni di disagio economico e di totale disperazione, ma a nessuno sembra interessare ciò e la politica sembra prenderci in giro. Siamo stati rovinati dall’ex presidente della provincia, mentre le stesse mansioni vengono ora svolte da altre ditte. Politici, vergognatevi, non fate lo stesso errore dell’ex presidente della provincia e non girate solo per i voti. Sappiate che siamo stati licenziati illegittimamente e siamo in condizioni di disagio economico e morale. Se avete un cuore cercate di risolvere il problema di questi operai di cittadinanza italiana anche dando applicazione in tutti gli ambiti all’art.24 della legge regionale n.20 del 2016. C’ è da aggiungere anche altro……………………………….”

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