Lifestyle

IMMIGRAZIONE: mossa strategica della Francia

immigrazione-clandestina

Il Presidente della Repubblica Francese Macron ha fatto incontrare a Parigi il premier libico Al Sarraj ed il generale Haftar, comandante dell’esercito nazionale libico, i quali si sono impegnati per un cessate il fuoco e per la  effettuazione di nuove elezioni.

L’accordo siglato in Francia, articolato su dieci punti, se troverà pratica attuazione potrebbe segnare una svolta in materia di migrazione.

Nello stesso tempo, però, ha mortificato il nostro paese destinatario delle navi cariche di migranti, che non è riuscito  in molti anni ad ottenere un  minimo miglioramento nella gestione di questo annoso problema.

La grande miopia dei nostri governanti è stata premiata dalla capacità dimostrata dal governo francese nel porre e condurre l’iniziativa in termini seri.

Problema che era stato  posto all’attenzione del Ministro degli Esteri Alfano fin dal 9 febbraio 2013 , quando la situazione politica della Libia era  quasi normalizzata, con una  mia nota pubblicata su diversi giornali on line e trasmessa allo stesso Ministro, che così recitava:

Creare in Libia, d’intesa con quel Governo, un centro di accoglienza per coloro i quali, per  motivi seriamente accertati, sono costretti ad emigrare e trasportarli, dopo avere verificato le loro identità, con una nave in uno o più porti del nord, agevolandoli nel raggiungere quegli agognati paesi che temono di perdere la loro sovranità.”

Ciò avrebbe evitato la necessità di tenere in allarme molte nostre navi, molti aerei ed elicotteri che giornalmente pattugliano la zona, ed avrebbe ridotto il proliferare di ONG e di scafisti.

Inoltre sarebbe stato  eliminato il successivo accertamento delle loro identità e del loro effettivo status, cose che comportano la permanenza  anche per anni nelle nostre strutture di accoglienza.

Soltanto nei primi giorni del mese di marzo 2015 il Ministro Alfano dichiarò “ che un milione di persone sono in attesa di raggiungere le coste siciliane  e che bisogna fermare in Libia questo previsto esodo.”

Ci sono voluti “soltanto” venti mesi perché in Ministro Alfano affermasse la necessità di coinvolgere la Libia, proprio nel momento in cui  la situazione politica aveva reso  quel paese ingovernabile ed impossibile per tutti intrattenere un rapporto di questo tipo.

Recentemente è stato in Ministro Minniti a porre in modo più serio il problema,  recandosi personalmente in Libia, in un colloquio con il Presidente libico Falez Mustafa Al Serraj.

La sua iniziativa è stata improvvisamente stoppata dal  nuovo Presidente francese Macron  che, con una visione più ampia, è riuscito a fare incontrare a Parigi i due contendenti libici e a far loro sottoscrivere degli impegni che dovrebbero notevolmente ridurre e migliorare il flusso dei migranti.

Da qualche parte Macron viene criticato per non avere comunicato in anticipo all’Italia questa sua iniziativa.

Personalmente penso che abbia fatto bene, perché la situazione del nostro Paese avrebbe potuto complicarne l’esito.

angiolo alerci

 

 

In alto