Cronaca

Morte sul lavoro di Santo Giaconia: “non si anticipino giudizi di colpevolezza”

giaconia

Riceviamo:

“Con riferimento all’articolo pubblicato in data 23.06.2017 sugli organi di stampa, e considerate le dichiarazioni rese dai segretari generali della CGIL e della Fillea CGIL di Enna, ritengo opportuno e doveroso precisare quanto segue. L’incidente occorso al lavoratore Santo Giaconia è tutt’ora al vaglio della Procura della Repubblica di Enna, la quale sta alacremente indagando sul caso, non conoscendosi ancora né le cause dell’incidente né l’esatta dinamica dello stesso. Nonostante ciò, i predetti segretari generali dei sindacati, hanno ritenuto di rilasciare le seguenti dichiarazioni “Nei cantieri edili si lavora con la fretta, non curandosi della sicurezza dei lavoratori… bisogna battere il tempo bisogna lavorare da schiavi per poter consegnare in tempo i lavori… le morti sul lavoro non sono incidenti ma sono “omicidi” a discapito dei lavoratori. E non è il destino che causa tutto questo ma la causa è da imputarsi alla cattiva organizzazione del lavoro, ai tempi veloci”.

Orbene, giova precisare che nel cantiere ove si è verificato l’incidente, non è stata rilevata alcuna anomalia nella sicurezza, né si è mai lavorato da schiavi, o in modo frettoloso.    

Pertanto, le dichiarazioni espresse dai sindacati, siccome correlate al sinistro, appaiono gravemente lesive dell’immagine del mio assistito, titolare del ditta, nonché dei suoi collaboratori, ed anche anticipatorie di un giudizio di colpevolezza o responsabilità, compito questo demandato esclusivamente alla Procura della Repubblica di Enna.

Ferma restando la profonda solidarietà alla famiglia del lavoratore Santo Giaconia, si ritiene necessario, in questo delicato momento, evitare ogni strumentalizzazione ed illazione. Fino a quando non sarà del tutto chiarita l’esatta dinamica dell’incidente, infatti, ci si dovrebbe astenere dal creare mostri ed imputare responsabilità ancora tutte da accertare.”

 

Avv. Luca Di Salvo

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