Cultura

Lo Spot “Musa” scritto e diretto da Davide Vigore presentato a Sala Cerere dalla Fidapa.

Un numeroso pubblico ha assistito, nella Sala Cerere di Palazzo Chiaramonte, alla presentazione dello spot “MUSA”, scritto e diretto dal regista ennese Davide Vigore, reduce del conferimento del Nastro d’Argento, edizione 2017, a un suo recente cortometraggio. Lo Spot è stato promosso dalla FIDAPA di Enna, grazie al contributo della compagnia teatrale “Attrici per caso” e realizzato in collaborazione del “Polo Regionale Piazza Armerina – Aidone – Enna” per i siti culturali. Con i ringraziamenti agli intervenuti e alle autorità presenti, la presidente della FIDAPA, Silvana Sutura, ha precisato che l’iniziativa si deve al gruppo di studio “Arte e Cultura” della sezione ennese, coordinato dalla socia e past presidente Maria Presti. “Un doveroso ringraziamento – ha concluso – va  al regista  Vigore che ha creduto nella nostra iniziativa”. L’assessore alla cultura, Paolo Di Venti, invitato a porgere un saluto istituzionale, ha detto che l’evento, che sugella la brillante iniziativa della Fidapa, merita attenzione in quando mira a dare visibilità al Museo Regionale di Palazzo Varisano, Ha concluso che Enna sta vivendo un felice momento, e l’Amministrazione Comunale che rappresenta è lieta di registrare il fervore culturale che viene anche dalle Associazioni, dai Club Service e da tutti i soggetti che operano nel sociale e nel volontariato. Il direttore del Museo Regionale Interdisciplinare di Enna, l’architetto Angelo Giunta, ha esordito dicendo: “questa iniziativa della FIDAPA ha una valenza unica perché affida allo spot “Musa” un messaggio promozionale-informativo e di valorizzazione del nostro Museo, uno spot realizzato con linguaggio cinematografico, che oltre ad evocare emozioni, suscita interesse nei potenziali viaggiatori che si recheranno nella nostra vetusta città”. La past presidente distrettuale FIDAPA, Nora Caserta, nel suo intervento di saluto ha avuto parole di elogio per l’iniziativa rimarcando l’importanza dei gruppi di studio all’ interno delle sezioni. Maria Presti, coordinatrice dell’iniziativa, ha specificato che l’idea di uno spot promozionale, finalizzato a una maggiore visibilità del Museo e all’incremento dei visitatori, è nata dalla consapevolezza che molti ancora non conoscono questo sito museale che ci fa rivivere le origini dei primi abitatori della città cara a Cerere e Proserpina. “Le bacheche del Museo, con i reperti dei siti archeologici dei nostri territori, raccontano le nostre origini, conservano la memoria e rappresentano la radice identitaria della nostra comunità. Il Museo custodisce i nostri beni culturali, valorizzandoli, per trasmetterli alle future generazioni. E ciò è un dovere non solo delle istituzioni ma di tutti i cittadini. La nostra iniziativa è un modesto contributo alla città ma vuole anche essere un messaggio soprattutto per i giovani: non si può essere consapevoli della propria identità culturale se non si conoscono le proprie origini e la propria storia. Questa consapevolezza – ha concluso – è condizione indispensabile per conoscere e comprendere gli altri, per un dialogo interculturale di cui oggi c’è tanto bisogno”. A luci soffuse, sul grande schermo posto alle spalle dei relatori, è stato proiettato l’atteso spot, accompagnato da una musica originale di sottofondo, con la “Musa” che si personalizza in donna-immagine, testimonial del nostro Museo. Lo spot, infatti, ha lo scopo di stimolare la visita delle sale espositive. Ha la  durata di poco più di tre minuti ed è stato accolto dal pubblico presente con scroscianti e prolungati applausi, rivolti all’autore e alle ideatrici. “I musei sono fatti non solo per essere visitati ma anche per essere vissuti…’’. Questa frase, tratta dal romanzo “Il museo dell’innocenza’’ del Premio Nobel Orhan Pamuk, riportata nel pieghevole dell’invito, ha dato spunto all’archeologo Rosario Patanè del Polo Regionale Piazza Armerina – Aidone – Enna, per ribadire che i musei raccontano la storia delle civiltà. “Nel nostro museo  – afferma – le manciate di cocci sono una parte di documentazione che per evocare qualcosa hanno bisogno di essere esposti con particolari accorgimenti. Al Museo di Enna è in corso un riallestimento che mira a realizzare un ‘racconto’ partendo dalle cose, a ricontestualizzare oggetti frammentari, comunque appartenenti a una cultura diversa che fa parte della storia di una comunità”. Infine l’architetto Angelo Varisano della Soprintendenza  ai BB.CC. di Enna ha parlato dell’immobile che ospita il Museo. Si tratta di un palazzo appartenuto ai baroni Varisano, nobile famiglia ennese che lo edificò nel 1587. Nel 1967 venne espropriato dalla Regione Siciliana per essere destinato a museo. Il progetto e la realizzazione delle sale espositive, così come oggi le vediamo, vennero curate negli anni ’80 del secolo scorso dall’architetto romano Franco Minissi e raccoglie varie collezioni archeologiche provenienti dal territorio ennese. “Non dobbiamo mai smettere di cercare la bellezza”, ha commentato il regista Vigore, che così continua: “Enna deve levarsi dagli occhi questa nebbia perenne e ritrovare il meraviglioso”. Aggiunge anche che è stato felice di realizzare un lavoro a casa sua, ad ‘Enna per Enna’. “Questa Città del Mito per me è sempre stata fonte d’ispirazione per i miei lavori cinematografici e documentaristici e se mi stacco da essa per brevi o lunghi periodi dovuti alla mia attività, ritorno sempre qui alla ricerca di nuovi stimoli”. Infine il regista ha voluto ringraziare gli interpreti dello spot Chiara Amorelli, Sergio  Beerchok e Aldo Petralia chiamandoli sul palco per ricevere il meritato applauso. I ringraziamenti finali ai relatori, al regista, ai protagonisti, alle autorità presenti e al numeroso pubblico intervenuto, sono stati dati dalla presidente Silvana Sutera. La stragrande maggioranza delle persone presenti a fine serata si sono portate presso le sale espositive del “Varisano” per una visita guidata dal titolo “Notte al museo”. Lo spot “Musa” è già messo in rete su YouTube e siti dedicati.

Salvatore Presti

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