Politica

Crisi imminente al Comune di Enna? L’analisi politica di Mario Antonio Pagaria

maurizio_dipietro

Crisi imminente al Comune di Enna? Sarà constatato giorno 28 settembre, data in cui si riunirà il Consiglio Comunale per discutere ed eventualmente approvare il Bilancio presentato dall’Amministrazione Dipietro. Ma a Dipietro e alla sua coalizione il rinvio non è andato giù e lo ritengono soltanto un “cavillo” che, asseverato da una circolare dell’assessore regionale Lantieri punterebbe, in forza della nuova legge a mandarli a casa. E gli attacchi che Dipietro ha mosso al Pd, guidato dal capogruppo Salvatore Cappa e ai consiglieri alleati Gloria e Cuci sono stati violentissimi: li ha accusati di “Golpe” manovrato dal solito Crisafulli, di voler arrecare danno alla città. Crisafulli che, va ricordato,in seno al Pd, non occupa più alcuna carica, ha risposto alle bordate del sindaco dicendogli che non è capace di governare. Un rilievo in tutta coscienza ci preme farlo: la coalizione che più di quindici mesi fa, un coacervo di appartenenti alle più svariate forze politiche, da Fi all, ex Mpa, agli ex An, agli ex Pd, con il tacito appoggio del M5s con il chiaro intento di “liberare Enna” dal “sistema Crisafulli”, ma purtroppo assai distante da una concreta e plausibile programmazione politica, non è riuscita a produrre, in termini politici, altro che cumuli di ritardi nel presentare i Bilanci. Questi ritardi, all’occhio del cittadino più distratto sicuramente hanno dato da pensare. Senz’altro avranno fatto pensare che a monte di essi non vi sarà stata nella coalizione una comunione di intenti unanime. I Democratici: a quanto afferma il capogruppo Cappa, ma anche ad onor del vero, hanno, in questi quindici mesi, prodotto un’opposizione costruttiva e solo oggi stanno prendendo delle posizioni “forti” che, a dire il vero insospettiscono un po’. Ma parlare di “golpe” crediamo sia un po’ eccessivo in uno Stato di diritto dove esiste un’Assemblea Regionale che, sebbene con i suoi limiti, è stata eletta e legifera democraticamente. Nel 2017, dopo le elezioni, se ci saranno altri equilibri si cambierà questa legge che, in effetti, è un po’ cattivella. Nel frattempo, se dovesse cadere, il sindaco, la può sempre impugnare, ma parlare di “golpe” è una po’ cadere di stile per un rappresentante delle Istituzioni. E ci sono stati anche gli applausi del pubblico, composto perlopiù  dai molti operatori ecologici che dal sindaco attendono un ritorno del servizio di raccolta dei rifiuti al Comune, attraverso la costituzione di una società partecipata. Ma proprio gli importi di questo servizio i pidini avrebbero messo in discussione il bilancio, e, nonostante sarebbero stati già presentati emendamenti, avrebbero deciso lo stesso di rinviare, per vederci chiaro, la seduta a giorno 28. Il sindaco e gli assessori hanno dichiarato che se il Bilancio non dovesse passare, con la conseguente caduta della Giunta, sarebbe a rischio l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza del Palazzo delle Benedettine e quant’altro riguarda la città. E dal Pd è giunto un intervento distensivo da parte del consigliere Giuseppe Savoca il quale ha chiarito che non c’è alcuna volontà aprioristica da parte del Pd di mandare a casa il sindaco:  “Penso sia il momento di fare un passo indietro e riportare l’attenzione sul vero argomento di discussione, vero che è dotare la città di uno strumento economico valido e contrariamente a quanto dichiarato in aula dal sindaco è importante ma non è vero  che “i rapporti si sono deteriorati al punto da essere insanabili” siamo pronti a trovare la soluzione per rendere lo strumento economico adottabile”. E  Savoca giustifica così il rinvio a giorno 28 facendo rilevare che così com’è stato presentato attualmente il Bilancio non può essere votato. Punto. “Se dovesse rimanere così lo bocceremo consapevoli delle conseguenze per il consiglio. Il punto non è la sorte del sindaco o della sua giunta, il punto è non creare un danno alla comunità.”  Il consigliere infine invita Dipietro ad esere meno catastrofico: E’ indispensabile  ribadire ancora che su possibili ‘disgrazie’ per la città in caso di bocciatura del bilancio bisogna essere cauti. L’ attività amministrativa andrebbe avanti comunque perché sarebbe gestita da un commissario e gli atti verrebbero esitati ugualmente e la programmazione in corso completata. Averci accusati di mettere a rischio la vita dei piccoli ennesi che frequentano le scuole comunali definendolo “atto criminale” e’ stata una caduta di stile del sindaco  e termina, noi siamo aperti al dialogo, il sindaco a questo punto sa cosa deve fare”.

Mario Antonio Pagaria

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