Politica

2 giugno 1946: la vera svolta democratica fu il voto alle donne!

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Il 2 giugno del 1946 le donne si recano per la prima volta tutte alle urne; il voto delle donne è un momento chiave del processo di ricostruzione dell’Italia e una svolta radicale nella storia del paese; fu una conquista ottenuta anche con la partecipazione di massa delle donne alla lotta di liberazione. Con la resistenza le donne entrano nella storia e diventano soggetto politico: protagoniste degli scioperi del 1943, delle lotte del centro-nord, della liberazione di Napoli, partigiane, staffette, organizzano la resistenza civile. Sulla partecipazione delle donne alla resistenza si fonda anche la conquista dei loro diritti civili, sociali e politici.

 A fine Ottocento il luogo predestinato per le donne era la famiglia, allora con il diritto di voto si attentava anche all’ordine familiare; l’esclusione delle donne dalla vita pubblica corrispondeva perfettamente alla subalternità nella famiglia e nel rapporto con i figli, oltre che nel lavoro.

Il 2 giugno la percentuale delle votanti fu quasi uguale a quella maschile, 89% le donne e 89,2% gli uomini, e nelle amministrative di qualche mese prima furono elette quasi 2 mila consigliere comunali. Le 21 elette all’Assemblea costituente, hanno aperto, con il loro lavoro, la possibilità delle riforme dei decenni successivi. È lunga la storia delle battaglie delle donne: fino al 1953 non potevano far parte di una giuria popolare, fino al ‘63 non potevano entrare in magistratura Oggi grazie a quelle battaglie, le donne hanno finalmente conquistato piena dignità civile e politica e oggi, grazie a loro l’Italia ha una speranza in più.

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